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Impara a leggere a 92 anni, e a 98 scrive un libro

James Arruda Henry, autore di "In a Fisherman's friend": "Mi sposai, ma non dissi neppure a mia moglie Jean che ero analfabeta. Lei se ne accorse dopo due anni"

foto IberPress
14:35 - Della serie non è mai troppo tardi. Anche se in questo caso un pò tardi lo è. James Arruda Henry, americano, ha imparato a leggere e a scrivere alla clamorosa età di novantadue anni, e, non contento, a novantotto ha pubblicato la sua autobiografia "In a Fisherman's Language", libro che negli Usa è già diventato un caso.

Questa storia inizia tanto tempo fa, prima che iniziasse la Prima Guerra Mondiale, allora James venne messo al mondo da una famiglia portoghese delle Azzorre, e come tante famiglie povere in quegli anni, anche la sua emigrò nel nuovo mondo, inseguendo l'"American Dream", e si stabilì a Mystic, lungo la costa del Connecticut.
"Mio padre (racconta James), era un alcolizzato che costrinse me e mio fratello a lasciare la scuola, perchè voleva lavorassimo per lui. Ci faceva fare di tutto: raccogliere l'immondizia, costruire mattoni, vendere il mais". James era molto dispiaciuto di aver lasciato gli studi e e si vergognava davanti ai suoi compagni di non sapere nè leggere nè scrivere, quindi decise di tenere per sè questo segreto. Continuò a vivere alla giornata facendo i mestieri più duri, per un periodo addirittura s'improvvisò pugile, poi un bel giorno scoprì il mare.
"Mi sposai, ma all'inizio non dissi neppure a mia moglie Jean che ero analfabeta. Lei se ne accorse dopo due anni quando gli spiegai perchè non potevo andare a pagare le bollette". La moglie mantenne il segreto nascondendolo anche alle sue due figlie. Quando andavano al ristorante lui non riusciva a leggere il menù, quindi aspettava che qualcuno ordinasse e poi ordinava la stessa cosa. Il trucco funzionò fino al 2005, quando la moglie Jean si ammalò e James fu costretto a chiedere aiuto alle figlie e a svelare il suo segreto, una nipote allora gli regalò un libro di George Dawson, "Life is good", che narra della storia del figlio di uno schiavo nero che impara a leggere a novantotto anni. "Diavolo pensai, se ce l'ha fatta lui ce la posso fare anche io".
Il nipote Bobby faceva il maestro e lo ammonì di non chiamarlo mai: "Scrivimi una lettera, è l'unico modo in cui sono disposto a comunicare con te". James la prese bene: "Era la sfida di cui avevo bisogno, studiavo fino a mezzanotte, mi cadevano i libri per terra perchè mi addormentavo". Nel frattempo però la malattia di sua moglie si era aggravata, le sue condizioni andarono peggiorando finchè la moglie non morì: "Smisi di fare qualunque cosa e mi misi a letto, volevo lasciarmio morire". I nipoti gli trovarono una casa nuova e un tutore, l'ex maestro Mark Hogan:"Per un pò restai in un angolo, poi decisi di finire quello che avevo iniziato".
E fu così che James imparò a leggere e a scrivere, e gli piacque così tanto che un giorno decise: "Voglio scrivere un libro, ho tante in storia in testa da raccontare". E così venne pubblicato "In a Fisherman's Language", stampato in proprio dallo stesso James, verrà firmato dal Presidente Obama, una volta che grazie al progetto "Port to port" avrà visitato il cinquantesimo stato: "Non sarò un professore, ma sto imparando. E chi lo sa? Se vivo abbastanza a lungo magari lo diventerò".

Articolo pubblicato da: www.tgcom24.mediaset.it