Questo frutto tropicale, presente sui nostri mercati quasi esclusivamente per importazione, fu scoperto da Cristoforo Colombo nel 1493, in occasione del suo secondo viaggio nelle Americhe.
Il nome fu coniato proprio dall’esploratore genovese, che quando chiese ad un indigeno che frutto fosse, si sentì rispondere “a na na”. Oggi viene coltivato in particolar modo in America Latina, in Nord Africa e in Spagna, ma anche, seppur in minima parte, sul territorio nazionale, in particolare al sud, ed è considerato un vero e proprio “brucia-grassi”.
Per quale motivo? Scopriamolo insieme.
L’Ananas contiene all’interno del suo stelo una sostanza, detta bromelina, che altro non è che un enzima, simile a quelli presenti nel nostro stomaco, in grado di scindere le proteine e i grassi a catena lunga. E’ infatti un enzima “proteolitico”, cioè che agisce sulle proteine e altre sostanze dalla struttura similare. Questa sua azione fa si che le proteine e i grassi a catena lunga non vengano assimilati, ma vengano disciolti e mandati nel flusso sanguigno per essere evacuati. In caso di stati cellulitici e di ritenzione idrica, l’effetto della bromelina è particolarmente prezioso perché “frammenta” le proteine imprigionate nel tessuto adiposo, consentendone lo smaltimento. Mobilita quindi i depositi adiposi, favorendone lo sfruttamento da parte dell’organismo e l’eventuale evacuazione del materiale in eccedenza. Infine, favorisce la disinfiltrazione, cioè il passaggio attraverso le pareti cellulari fino al flusso sanguigno, delle “sacche” di liquido in eccesso.
La bromelina è contenuta in particolar modo nello stelo dell’Ananas, tuttavia anche la polpa ne presenta delle buone quantità. La polpa ha anche il vantaggio di essere composta da più dell’80% di acqua, con un indubbio effetto drenante sui tessuti.
Quindi, consumare l’Ananas a fine pasto è molto utile per combattere il sovrappeso e la cellulite, soprattutto in un corretto regime ipocalorico.
Tra gli altri effetti interessanti della bromelina troviamo un efficace azione antinfiammatoria, utile in caso di edemi cutanei provocati dal grasso superfluo. La bromelina ne favorisce infatti il riassorbimento. Sembra inoltre che questa sostanza eviti l’aumento del tasso di insulina nel sangue, impedendo quindi l’accumulo degli zuccheri sotto forma di grassi e favorendone lo stoccaggio solo nei depositi epatici, da dove vengono rapidamente prelevati per essere utilizzati in particolar modo per l’attività celebrale. Questa sua caratteristica fa dell’Ananas, nonostante sia un frutto zuccherino, un alimento consentito anche ai diabetici.
Infine, tra i poteri della bromelina figura anche quello di fluidificatore del sangue, che la rende utile per la prevenzione di alcuni disturbi cardiaci, come la trombosi.
Al di là del contenuto in bromelina, che è senza dubbio la sua caratteristica più interessante, l’Ananas è prezioso per la nostra salute grazie all’alto contenuto in vitamina A, alleata dell’abbronzatura, e in zuccheri semplici e facilmente assorbibili.
Purtroppo, nonostante tutte le sue preziose caratteristiche, sfruttare i benefici dell’Ananas è molto difficile. Questo perché l’unico modo sarebbe consumarlo fresco o sintetizzato in pillole.
Infatti, la bromelina e buona parte della vitamina A vengono distrutte dal calore, quindi l’Ananas in scatola non le contiene poiché i barattoli vengono sterilizzati ad alte temperature.
Impariamo quindi a distinguere l’ananas fresco dal fruttivendolo, non è difficile, basta farsi guidare dal naso. Un Ananas ben maturo ha un profumo delicato e intenso, assente negli Ananas acerbi. Inoltre, la scorza deve essere elastica alla pressione e il ciuffo deve apparire eretto e verde brillante.
Se non ci è possibile consumarlo fresco, meglio utilizzare gli integratori fitoterapici. Queste compresse, benché non paragonabili al consumo dell’Ananas vero e proprio, hanno però il vantaggio di contenere molta più bromelina di quanta non ne contenga il frutto fresco, perché la sostanza vi si trova molto più concentrata.
In effetti, per ottenere risultati rapidamente visibili si dovrebbe consumare qualcosa come 2 kg di Ananas al giorno…. Le pillole possono essere quindi un valido aiuto, ma sarebbe bene utilizzarle in sinergia con il consumo anche minimo del frutto fresco.
In alternativa può essere utile il succo di frutta, purché spremuto a freddo. Controllate l’etichetta, oggigiorno molte marche evitano la pastorizzazione per salvaguardare le caratteristiche salutari dei prodotti.
La stagionalità dell’Ananas negli altri paesi lo porta sulle nostre tavole da giugno a dicembre.
Questo è molto utile perché può consentire di consumarlo unitamente all’uva, nella stagione adatta, raddoppiandone l’efficacia dell’azione grazie alla presenza in questo secondo frutto di un’elevata quantità di polifenoli, dal noto potere antiossidante. Inoltre, anche l’uva è un eccellente drenante, perché composta a sua volta in gran parte da liquidi e zuccheri semplici.
Una curiosità dell’ananas, appagante non tanto per la linea quanto per la vista, è che il ciuffo, se staccato con delicatezza e lasciandoci attaccato un pezzetto di calottina, può essere piantato in vaso.
Se annaffiato regolarmente, diviene una graziosa piantina e, se la temperatura lo consente, non fruttifica (i frutti ci sono solo a temperature tropicali) ma dà origine ad un bel fiore rosso fuoco.
Il nome fu coniato proprio dall’esploratore genovese, che quando chiese ad un indigeno che frutto fosse, si sentì rispondere “a na na”. Oggi viene coltivato in particolar modo in America Latina, in Nord Africa e in Spagna, ma anche, seppur in minima parte, sul territorio nazionale, in particolare al sud, ed è considerato un vero e proprio “brucia-grassi”.
Per quale motivo? Scopriamolo insieme.
L’Ananas contiene all’interno del suo stelo una sostanza, detta bromelina, che altro non è che un enzima, simile a quelli presenti nel nostro stomaco, in grado di scindere le proteine e i grassi a catena lunga. E’ infatti un enzima “proteolitico”, cioè che agisce sulle proteine e altre sostanze dalla struttura similare. Questa sua azione fa si che le proteine e i grassi a catena lunga non vengano assimilati, ma vengano disciolti e mandati nel flusso sanguigno per essere evacuati. In caso di stati cellulitici e di ritenzione idrica, l’effetto della bromelina è particolarmente prezioso perché “frammenta” le proteine imprigionate nel tessuto adiposo, consentendone lo smaltimento. Mobilita quindi i depositi adiposi, favorendone lo sfruttamento da parte dell’organismo e l’eventuale evacuazione del materiale in eccedenza. Infine, favorisce la disinfiltrazione, cioè il passaggio attraverso le pareti cellulari fino al flusso sanguigno, delle “sacche” di liquido in eccesso.
La bromelina è contenuta in particolar modo nello stelo dell’Ananas, tuttavia anche la polpa ne presenta delle buone quantità. La polpa ha anche il vantaggio di essere composta da più dell’80% di acqua, con un indubbio effetto drenante sui tessuti.
Quindi, consumare l’Ananas a fine pasto è molto utile per combattere il sovrappeso e la cellulite, soprattutto in un corretto regime ipocalorico.
Tra gli altri effetti interessanti della bromelina troviamo un efficace azione antinfiammatoria, utile in caso di edemi cutanei provocati dal grasso superfluo. La bromelina ne favorisce infatti il riassorbimento. Sembra inoltre che questa sostanza eviti l’aumento del tasso di insulina nel sangue, impedendo quindi l’accumulo degli zuccheri sotto forma di grassi e favorendone lo stoccaggio solo nei depositi epatici, da dove vengono rapidamente prelevati per essere utilizzati in particolar modo per l’attività celebrale. Questa sua caratteristica fa dell’Ananas, nonostante sia un frutto zuccherino, un alimento consentito anche ai diabetici.
Infine, tra i poteri della bromelina figura anche quello di fluidificatore del sangue, che la rende utile per la prevenzione di alcuni disturbi cardiaci, come la trombosi.
Al di là del contenuto in bromelina, che è senza dubbio la sua caratteristica più interessante, l’Ananas è prezioso per la nostra salute grazie all’alto contenuto in vitamina A, alleata dell’abbronzatura, e in zuccheri semplici e facilmente assorbibili.
Purtroppo, nonostante tutte le sue preziose caratteristiche, sfruttare i benefici dell’Ananas è molto difficile. Questo perché l’unico modo sarebbe consumarlo fresco o sintetizzato in pillole.
Infatti, la bromelina e buona parte della vitamina A vengono distrutte dal calore, quindi l’Ananas in scatola non le contiene poiché i barattoli vengono sterilizzati ad alte temperature.
Impariamo quindi a distinguere l’ananas fresco dal fruttivendolo, non è difficile, basta farsi guidare dal naso. Un Ananas ben maturo ha un profumo delicato e intenso, assente negli Ananas acerbi. Inoltre, la scorza deve essere elastica alla pressione e il ciuffo deve apparire eretto e verde brillante.
Se non ci è possibile consumarlo fresco, meglio utilizzare gli integratori fitoterapici. Queste compresse, benché non paragonabili al consumo dell’Ananas vero e proprio, hanno però il vantaggio di contenere molta più bromelina di quanta non ne contenga il frutto fresco, perché la sostanza vi si trova molto più concentrata.
In effetti, per ottenere risultati rapidamente visibili si dovrebbe consumare qualcosa come 2 kg di Ananas al giorno…. Le pillole possono essere quindi un valido aiuto, ma sarebbe bene utilizzarle in sinergia con il consumo anche minimo del frutto fresco.
In alternativa può essere utile il succo di frutta, purché spremuto a freddo. Controllate l’etichetta, oggigiorno molte marche evitano la pastorizzazione per salvaguardare le caratteristiche salutari dei prodotti.
La stagionalità dell’Ananas negli altri paesi lo porta sulle nostre tavole da giugno a dicembre.
Questo è molto utile perché può consentire di consumarlo unitamente all’uva, nella stagione adatta, raddoppiandone l’efficacia dell’azione grazie alla presenza in questo secondo frutto di un’elevata quantità di polifenoli, dal noto potere antiossidante. Inoltre, anche l’uva è un eccellente drenante, perché composta a sua volta in gran parte da liquidi e zuccheri semplici.
Una curiosità dell’ananas, appagante non tanto per la linea quanto per la vista, è che il ciuffo, se staccato con delicatezza e lasciandoci attaccato un pezzetto di calottina, può essere piantato in vaso.
Se annaffiato regolarmente, diviene una graziosa piantina e, se la temperatura lo consente, non fruttifica (i frutti ci sono solo a temperature tropicali) ma dà origine ad un bel fiore rosso fuoco.