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Beccati a fare sesso a scuola, leggi qui

A Bassano del Grappa, l'aggravante della ragazza: trovarsi nei bagni dei maschi

foto Dal Web
17:30 - Scoperti a fare sesso nei bagni dell'istituto per ragionieri Einaudi di Bassano del Grappa, due quindicenni sono stati sospesi. La punizione, però, sarà differente a seconda del sesso: mentre il ragazzo verrà sospeso per un giorno solo, la ragazza dovrà scontare quattro giorni di sospensione. L'aggravante? Trovarsi nei bagni dei maschi, dove non avrebbe potuto entrare.
A denunciare il misfatto un compagno di classe, che aprendo la porta della toilette, si è trovato di fronte i due teenager in atteggiamenti intimi che non lasciavano spazio a dubbi. Il ragazzo, una volta tornato in aula, si è lasciato sfuggire che qualcuno in bagno si stava divertendo. In breve tempo la notizia ha fatto il giro della scuola, arrivando infine anche all'ufficio del preside, che ha optato per la sospensione.
Il preside dell'istituto, prof. Giovanni Pone, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla punizione discriminatoria, applicata con due pesi e due misure diverse. ''No comment'' sono state le sue parole, limitandosi a riferire che la scuola ''sta lavorando efficacemente con le famiglie in termini educativi''.
''Non è equo dare, come è stato fatto, una punizione diversa ai due ragazzi". A pensarla così è Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, che ha aggiunto: "In sostanza alla studentessa è stata data una punizione più dura di 4 volte rispetto allo studente, e questo è veramente assurdo anche perché sembra porre l'accento, più che sul luogo in cui il fatto è avvenuto, ovvero il bagno dei ragazzi, sul fatto che sia una donna''.
Dello stesso parere Chiara Moroni, responsabile nazionale delle donne di Fli, che ha dichiarato: "La notizia della punizione per una studentessa di Vicenza che ha fatto sesso con un suo compagno in un bagno dell'istituto scolastico lascia senza parole per il fatto che la sospensione e' stata di 4 giorni per lei e un solo giorno per lui. Una vera e propria discriminazione legata a una cultura maschilista che non possiamo accettare e che la scuola ha il dovere di combattere e non di alimentare".
"Come parlamentare e come donna sono indignata: arrivare a giustificare tre giorni di punizione in più con l'ingresso nel bagno dei maschi - sottolinea Moroni - equivale a dire che entrare nei servizi riservati all'altro sesso è un atto più grave del rapporto sessuale stesso consumato all'interno di un istituto scolastico, per il quale un giorno di sospensione al ragazzo è stato ritenuto sufficiente".
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