
foto Ansa
La condanna per l'interdizione dai pubblici uffici si riferisce per Stasi "in perpetuo da qualunque incarico di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori".
Stasi era finito davanti al giudice per l'udienza preliminare di Vigevano nel 2009 con la doppia accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. In quell'occasione l'ex bocconiano, assolto a dicembre anche in secondo grado dall'accusa di aver ucciso Chiara Poggi, trovata uccisa nella sua casa il 13 agosto 2007, era stato prosciolto per la divulgazione di filmati hard con protagonisti bambini anche in tenera età. Rinviato a giudizio per il solo reato di detenzione di video proibiti, quindi, l'accusa si era ristretta a 17 frammenti di immagini per i quali il giudice ha deciso invece di condannarlo.
Il pm di Vigevano, Marcello Maresca, aveva chiesto la condanna di Stasi a 2.340 euro di multa. "Leggeremo con attenzione le motivazioni della sentenza e valuteremo la possibilità di ricorrere in Cassazione", si è limitato a commentare uno dei legali di Alberto Stasi, l'avvocato Giulio Colli, difensore del giovane insieme al professor Angelo Giarda.
Stasi era finito davanti al giudice per l'udienza preliminare di Vigevano nel 2009 con la doppia accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. In quell'occasione l'ex bocconiano, assolto a dicembre anche in secondo grado dall'accusa di aver ucciso Chiara Poggi, trovata uccisa nella sua casa il 13 agosto 2007, era stato prosciolto per la divulgazione di filmati hard con protagonisti bambini anche in tenera età. Rinviato a giudizio per il solo reato di detenzione di video proibiti, quindi, l'accusa si era ristretta a 17 frammenti di immagini per i quali il giudice ha deciso invece di condannarlo.
Il pm di Vigevano, Marcello Maresca, aveva chiesto la condanna di Stasi a 2.340 euro di multa. "Leggeremo con attenzione le motivazioni della sentenza e valuteremo la possibilità di ricorrere in Cassazione", si è limitato a commentare uno dei legali di Alberto Stasi, l'avvocato Giulio Colli, difensore del giovane insieme al professor Angelo Giarda.