
foto Ansa
Entrambe si sono schiantate al suolo. Agli ospiti della comunità non è stata detto nulla. La donna si trovava nella comunità con la figlia dal gennaio 2011. Nell'ultimo periodo il compagno aveva notato un crescente disagio della donna e aveva detto all'avvocato che li assisteva di essere preoccupato.
Il gesto disperato si inserisce in una situazione difficile legata ad alcuni problemi di altri due figli adolescenti della donna, un maschio e una femmina avuti da un precedente matrimonio. Il tribunale dei minori aveva infatti ritenuto che la piccola non dovesse stare insieme agli altri due fratelli e aveva disposto che la donna con la bambina stessero nella comunità di strada San Vincenzo mentre gli altri due figli erano stati mandati in altre due comunità. La giovane donna voleva, invece, riunire la famiglia e portare tutti a vivere con il padre della piccola.
L'avvocato Maurizio Vecchio, legale della famiglia, giunto sul posto della tragedia, ha spiegato che la donna voleva trovare una soluzione che facesse uscire lei e la bambina dalla comunità Opera Pia Vinetti.
La famiglia: "Nessuno l'ha aiutata"
"Nostra nipote non ha avuto alcun sostegno psichiatrico, nonostante da tempo avesse manifestato insofferenza per la sua permanenza in comunità". Lo hanno detto gli zii della donna che si è uccisa a Torino con la figlia di tre anni. "Mi chiedo e ho già chiesto nelle sedi opportune - ha aggiunto l'avvocato Maurizio Vecchio, legale della famiglia - perché almeno la bambina non sia stata affidata al padre. I due non vivevano insieme soltanto perché non avevano ancora trovato una casa".
Il gesto disperato si inserisce in una situazione difficile legata ad alcuni problemi di altri due figli adolescenti della donna, un maschio e una femmina avuti da un precedente matrimonio. Il tribunale dei minori aveva infatti ritenuto che la piccola non dovesse stare insieme agli altri due fratelli e aveva disposto che la donna con la bambina stessero nella comunità di strada San Vincenzo mentre gli altri due figli erano stati mandati in altre due comunità. La giovane donna voleva, invece, riunire la famiglia e portare tutti a vivere con il padre della piccola.
L'avvocato Maurizio Vecchio, legale della famiglia, giunto sul posto della tragedia, ha spiegato che la donna voleva trovare una soluzione che facesse uscire lei e la bambina dalla comunità Opera Pia Vinetti.
La famiglia: "Nessuno l'ha aiutata"
"Nostra nipote non ha avuto alcun sostegno psichiatrico, nonostante da tempo avesse manifestato insofferenza per la sua permanenza in comunità". Lo hanno detto gli zii della donna che si è uccisa a Torino con la figlia di tre anni. "Mi chiedo e ho già chiesto nelle sedi opportune - ha aggiunto l'avvocato Maurizio Vecchio, legale della famiglia - perché almeno la bambina non sia stata affidata al padre. I due non vivevano insieme soltanto perché non avevano ancora trovato una casa".